La frase che mi viene detta più spesso ( dopo ovviamente i commenti sul mio nome, l’incognita sulla mia età, i motivi del mio zoppicare) credo sia “tu sei fortunata, hai fatto delle tue passioni un lavoro”.
È vero, sono fortunata, ma mi impegno ogni giorno perché sia così lottando come ogni freelance in una società che non appoggia i giovani imprenditori.
Torniamo però al focus di questo articolo, le passioni.
La fotografia non è mai stata la mia prima passione, il mio primo amore, il mio unico interesse da quando ero piccola. No, è cresciuta con gli anni, la fotografia mi è servita come strumento terapeutico, è diventata una fedele compagna e poi l’ho fatta diventare la mia professione.
Penso che una delle mie più grandi passioni da sempre sia in realtà ascoltare le storie delle persone. Quando incontro qualcuno vengo rapita dai racconti, creo nella mia testa le immagini, delle vere e proprie moodboard attraverso le quali riesco ad entrare totalmente nel racconto, vedendo i dettagli, i colori, sentendomi un po’ parte del viaggio. Di questa mia passione ne ho fatto un lavoro, descrivendo le storie che mi vengono raccontate attraverso la fotografia.
Un’altra cosa a cui dedico almeno un’ora al giorno sono i film e le serie tv (rigorosamente in lingua originale). Per molti è uno spreco di tempo, per me è ispirante, mi arricchisce, mi stimola e mi viene in aiuto nel mio lavoro perché sviluppa lo storytelling emozionale che mi permette di parlare al meglio dei miei clienti e trasmettere i loro valori sia quando scatto dei ritratti che quando lavoro a servizi di personal branding e prodotto.
Se prima eravate perplessi e non capivate dove volessi andare con questo discorso, so che adesso state iniziando a collegare i punti e a pensare al vostro fil rouge.
Sono una gamer, non di quelli che immaginate chiusi negli scantinati bui a mangiare schifezze (cof cof), ma sì mi piace giocare ai videogame (immagino alcune facce perplesse pensando ad una quasi trentenne dai capelli rosa che ammette questo guilty pleasure) e vi spiego anche cosa mi ha insegnato e come lo trovo utile nel mio lavoro di fotografa.
Innanzitutto la creatività che sta dietro i videogame è meraviglia, ammiro davvero tanto gli sviluppatori per i mondi che riescono a creare, prima nelle loro teste e poi con gli strumenti tecnologici, è PAZZESCO.
In seguito mi ha insegnato il problem solving! esatto, io davanti ad un problema non mi paralizzo, mi guardo attorno, cerco i pezzi per risolvere il puzzle, gli indizi nascosti, le trappole, i tesori nei posti più improbabili. A questo propositivo devo dire di essere un acquario ascendente leone e che quindi riesco ad unire benissimo creatività a pragmatismo, il che non è da sottovalutare.
Per quanto riguarda i viaggi, beh su questo ci sto ancora lavorando, ma sono sicura che troverò un modo per includere ancora meglio questo aspetto. Per adesso viaggio per raggiungere i miei clienti, la distanza o il guidare tanto per me non è mai stato un problema, quindi spesso mi trovo a spostarmi per raccontare i brand col cuore che amo.
E la danza? Non posso dimenticarmi di aggiungerla tra le mie passioni, ovviamente. La pratico dalla prima media, in forme che negli anni sono variate tantissimo e che mi hanno portata oggi ad avvicinarmi alle danze orientali.
La danza è una scuola per la vita, ti insegna la disciplina, la fluidità di movimento e pensiero, ma soprattutto il coraggio : muoversi su un palco di fronte a centinaia di spettatori cercando di ricordare tutto è davvero pauroso. E quando sbagli? continui, vai avanti, non ti fermi, migliori, cambi e questo ogni giorno lo metto in pratica come fotografa, ma soprattutto come Shana.
Ho scritto questo articolo per spronarvi, per farvi vedere come sia possibile unire ed utilizzare nei modi più diversi le proprie passioni nella professione che si sceglie.
Prendete un pezzo di carta, un foglio word, il telefono ed iniziate a compilare due liste: COSE CHE MI PIACCIONO e COSE CHE SONO BRAVA/O A FARE
Partendo da questo piccolo esercizio sono certa riuscirete a capire il vostro fil rouge, ma soprattuto quelle sensazioni che non siete disposti a perdere e che vi fanno sentire vivi. Con un po’ di attenzione riuscirete a vedere come sia in realtà semplice inserirle nelle vostre professioni, basta solo guardare in un modo differente.
Le foto che ho condiviso con voi in questo articolo sono tratte dal servizio di personal branding di Giorgia, creatrice de “La cucitura”. È una storia di hand-made italiano al femminile, di dettaglio, di cura, di pazienza. Abbiamo scattato in una location che mi ha rapita, un bosco nascosto nella città, un giardino segreto, una villa in costruzione.
Non si può costruire dalla frenesia e dalla paura, ne uscirebbe solo qualcosa di estremamente fragile.
Dobbiamo costruire dalla passione, dobbiamo posare le radici per qualcosa di nuovo con le nostre mani, piene di desiderio.
È proprio nelle fondamenta che troviamo il perché e da dove è partita la nostra motivazione, è quindi qui che mi troverete, in mezzo ai detriti, continuerò a stare nella zona di costruzione finché ci sarà del suolo da abbattere e nuove strade da creare.
Vi invito ad andare a vedere le sue creazioni, io mi sento fortunatissima a fare questo lavoro perché mi sta facendo incontrare delle persone stupende.