Oggi ho deciso di condividere qualche pensiero su instagram, follower, senza che siano lamentele, ma dei pensieri necessari.
Siamo davvero arrivati al punto in cui sono più importanti i follower delle persone?
Lo ammetto, anche io più di una volta sono caduta in questi pensieri, ho pensato che le mie parole sarebbero state più risonanti se dette ad un pubblico online maggiore.
Ed in parte è vero, il mio obbiettivo è raggiungere più persone possibili, ma non follower, che è diverso. Il mio no vuole essere un pensiero ipocrita, del “si stava meglio quando si stava peggio”, ma un ragionamento sui valori, su quelli che voglio siano i miei valori.
C’è stato un periodo in cui l’idea di non pubblicare ogni giorno mi ansiava, mi metteva l’ansia cercare la foto giusta, la descrizione giusta in modo da attirare un po’ più di follower nel mi piccolo profilo. Stavo cercando delle influencer a cui poter scrivere per fare una collaborazione, perché si sa, solo con l’influencer marketing puoi far crescere il tuo profilo ( o si beh anche pagando ovviamente dei bot, dei robot, che fingano per te, ma su questo magari ci torniamo dopo se no inizio a divagare sul fatto che le macchine stanno prendendo il sopravvento sulle emozioni).
Diverse volte ho pensato che il mio valore potesse essere misurato dall’esterno sulla scala di follower e vi chiedo, non è una tristezza enorme? Quasi me ne vergogno.
Il mio valore, il vostro valore, dovrebbe essere considerato sulla base delle vostre opinioni, idee, talento artistico, culinario, sul vostro gusto estetico, la scelta dei colori che PER VOI sono validi, non per gli altri.
[E so che ci sarà qualcuno che leggendo le mie parole dirà, ecco è il solito utente che si lamenta perché non riesce ad arrivare a 10k follower, no il mio pensiero va oltre]
In questi ultimi mesi ho dedicato tanto tempo ad una persona a me molto cara, che durante tutta la mia vita mi ha insegnato a non mollare mai, ad essere resiliente, a pensare che se la sfortuna ti si accolla tu ti giri dall’altra parte e continui per la tua strada. Mi ha insegnato che le battaglie le affronti col sorriso e con una ciurma al tuo fianco, pronta a spiegare le vele o a virare al bisogno.
Grazie a te zio, quest’anno darò il mio meglio, ho scelto una strada difficile, lavorare con la fotografia in campo terapeutico e sociale, ma nella quale credo con tutto il mio cuore e so che tu veglierai su di me, su di noi e sui nostri desideri, dandoci una spinta quando saremo lì pronti ad arrenderci e ad issare la bandiera per noi.
E quindi cosa è successo? È successo che per me l’onestà e la trasparenza sono tutto e piano piano ho iniziato a lasciare andare, a pubblicare solo le foto che per me sono importanti perché raccontano di Shana e della mia missione. Ho iniziato scrivere veramente, fregandomene dei temi in, della lunghezza, degli influencer, ma avendo collaborazioni con persone VERE che come me ci mettono il cuore.
Non mi interessa avere dei seguaci, ma una tribù, la mia ciurma su cui contare e con cui condividere pensieri ed emozioni.
Ho letto questa frase in un articolo di Sara Melotti , “THERE IS HOPE IN PEOPLE, NOT IN THE SYSTEM, NOT IN SOCIETY BUT IN YOU AND ME.”—Jiddu Krishnamurti e io ci credo che c’è speranza nelle persone, non nel sistema, ma in me e te.
Torno al punto iniziale, davvero ormai sono più importanti i follower delle persone? No per me no, non diventerò un’ Instagram guru, ma non è neanche mai stato il sogno della mia vita XD
Disclaimer: ci sono davvero tantissimi profili che stimo e che considero veri influencer, nel senso che stimolano le persone a pensare, a vivere vite alternative e non a comprare.
Vi faccio qualche esempio di chi seguo perchè mi fa pensare, divertire e credo siano persone estremamente valide. Celeste Barber, Fede e Andre di Trip n Roll, Lucia del Pasqua, Imen, Chez Blanchette, Rossella Corea, la tenda in salotto, Francesca Crescentini aka tegamini, Martina .. [e molti altri che inserirò man mano che mi vengono in mente!]
Sarò impopolare, ma già viviamo in una società consumistica, servono davvero ancora più figure che ti invoglino a comprare? No. Io voglio più condivisione, più verità, più valori e se dobbiamo spendere almeno facciamolo consapevolmente ed in modo etico.
Disclaimer II: sono una fotografa freelance, quindi capisco bene la difficoltà di non aver uno stipendio fisso, la ricerca dei clienti, il non essere pagato correttamente, eccetera eccetera.
Fare l’influencer è un lavoro come un altro, ma forse non è il titolo giusto per chi fa solo pubblicità, magari potremmo ragionare sui termini ed introdurne di nuovi.
Curatevi delle persone, donate il vostro tempo e attenzioni alle giuste cause, conoscete chi sta al di là di quello schermo, di quei like, i social sono uno strumento importantissimo, usiamoli con cuore ed intelligenza, non solo come mezzo economico.
E non dimentichiamoci della poesia, delle parole gentili, dei gesti silenziosi senza doverli mostrare, della musica, perchè la bellezza ci salverà.
Le foto nell’articolo sono state scattate da me e Deni <3 , in un weekend fuori porta in Val Campelle, che vi consiglio per andare a mangiare al Rifugio del Crucolo, dove potete bere il famoso Parampampoli e per camminare nel totale silenzio.