Brand identity: il colore rosso cosa trasmette
Nel primo articolo dedicato alla serie sui colori ho raccontato ciò che sta dietro alla scelta di una determinata tonalità ed analizzato le sensazioni che lascia il blu nella brand identity e nell’arte.
Oggi parliamo del colore rosso.
[Puoi ascoltare questo articolo letto da me cliccando quì]
Quali sono le prime cose che ti vengono in mente associate a questo colore?
Dille senza pensare troppo!
Per me sono: martello, rossetto, stop, cuore, vino, rivoluzione.
Probabilmente qualcuna di queste ti risuona, mentre altre proprio no perché le associamo a diversi scompartimenti della nostra mente. Ricorda che la narrazione di un colore dipende sempre dal contesto di relazioni che permette ad una cosa/colore di avere contenuto.
Ti faccio subito un esempio prima di partire con la narrazione del rosso.
La lampadina rossa.
Se vedi una luce rossa in una strada buia sono certa penserai a dei contenuti per adulti, ad un casinò, a qualcosa di attraente e pericoloso allo stesso momento. Se questa lampadina rossa però viene accostata ad altre lampadine colorate l’immagine che ti verrà in mente potrebbe essere quella di un lunapark, degli addobbi natalizi, penserai ad un’atmosfera gioiosa e di divertimento. Se infine alla lampadina rossa ne avvicinassimo una verde, subito la nostra immaginazione ci riporterebbe al semaforo, al concetto di via e stop. Capisci ora cosa intendo quando parlo di relazioni?
Il colore rosso nel branding
Il rosso viene identificato con il codice #FF0000, senza giallo né blu.
Il valore simbolico del colore rosso inizia indubbiamente nel Medioevo quando viene associato al sangue di Cristo o alle fiamme dell’inferno. Durante il Rinascimento il colore rosso cambia connotazione perché usato in arte per attrarre l’attenzione dello spettatore verso le figure principali nel dipinto. Nel 19esimo secolo il rosso diventa simbolo del movimento sociale e politico del socialismo. È proprio in questi anni che inizia anche ad essere usato nell’arte non più solo per rappresentare la realtà, ma piuttosto un’emozione, una sensazione.
Il colore rosso è passionale, caldo, vibrante. Racconta storie in cui l’impeto è protagonista, la forza, il successo, ma anche il pericolo, l’aggressività, il divieto.
Il rosso attiva le ghiandole salivari (ecco perché è usato nella comunicazione di molte catene di fast food), stanca gli occhi perché richiede molto sforzo e concentrazione. Rende nervosi ed irrequieti, induce a prendere delle decisioni repentine (la prossima volta che vedi un bottone d’acquisto in un sito noterai il suo colore).
È un colore che evoca l’essere carnali, brillanti, energici, estroversi, il romanticismo, la rivoluzione!
Se parliamo di business e brand identity per alcune persone il rosso può essere “troppo” travolgente e ricordare il rischio. Viene spesso consigliato di usare questo colore a brand ben avviati, in quanto sì incoraggia a fare azioni, ma non garantisce una risposta positiva. Meglio usarlo con parsimonia per indicare passione ed energia per il proprio brand.
La narrazione del rosso nell’ arte
L’opera d’arte che associo al rosso è sicuramente La danza di Henri Matisse, una danza gioiosa sul bilico di spezzarsi, ricorda il girotondo dei bambini, una metafora della vita.
Il dittico di Federico da Montefeltro e Battista Sforza, di Piero della Francesca, è una delle opere più importanti del Rinascimento. Realizzato secondo lo stile classico dei ritratti rappresenta la solennità e la grandezza del mecenate non solo collocandolo su uno sfondo di un grande paesaggio ma anche vestendolo con il rosso per enfatizzare la sua grandezza e il suo potere.
Mark Rothko è un pittore che ha creato un suo personale linguaggio astratto che racconta i drammi interiori dell’artista. I suoi dipinti diventano un vero e proprio viaggio nei colori e molti ruotano intorno al rosso, nelle sue opere c’è la vita nel colore, il colore è vivo.
La narrazione del rosso nel cinema
Anche il cinema ci offre svariate interpretazione del colore rosso.
La passione proibita di American Beauty, sto ovviamente parlando della scena immaginata da Kevin Spacey, un momento catartico di morte e rinascita per il suo personaggio.
In Shining il rosso accompagna costantemente la progressiva discesa del personaggio di Jack Torrance nella follia omicida: rossi sono i corridoi e i muri dei bagni, rossa è la “Red Rum”, evocata dal piccolo Danny (“stanza rossa”, ma anche anagramma di “Murder”, omicidio), rossa è l’emblematica scena della cascata di sangue.
Nel film Rush il rosso assume ancora un’altra valenza, quella della velocità, della competizione, della perseveranza.
La narrazione del rosso in fotografia
Parlando di fotografia Martin Parr è un fotoreporter britannico che ha fatto dei colori saturi uno dei suoi punti di forza, ecco perché penso a lui in relazione al rosso.
Parr dice che “con la fotografia cerco di ricreare la finzione dalla realtà” mischia realtà e artificio giocando con i codici del mondo pubblicitario. Con il suo occhio sarcastico scruta il mondo e trasforma i mali sociali in fotografie di “moda”.
Il rosso non è l’unico colore che usa, ma quando fotografa spesso troviamo dei dettagli di questo colore che saltano subito all’occhio, come puoi vedere nel suo portfolio nella galleria Magnum.
© Martin Parr
“Io fotografo la vita così com’è, se le foto vi sembrano grottesche è perché pensate che lo sia la vita. E’ così? Ognuno di noi è bello e brutto nello stesso tempo, piacevole e spiacevole. Così è fatto il genere umano.”
Concludo la mia narrazione del rosso con alcune delle mie foto a tema, le mei clienti non sono tradizionali amano colorare fuori dalle righe, ballare scalze e utilizzano anche il rosso per raccontare il loro brand.
Ti interessa sapere qual è la percezione degli altri due colori primari? Leggi cosa vuol dire il blu ed il giallo nel branding e nella comunicazione visiva.
Se sei quì per caso e vuoi conoscermi meglio in questa pagina ti aspetta la mia visione
Per lavorare con me con la fotografia la pagina che cerchi è questa.