La fotografia nella relazione
Da sempre la fotografia è per me un essenziale strumento di conoscenza e trasformazione.
Se mi conosci sai che la fotografia è stata per me terapeutica in molti momenti della mia vita. [se quello che dico ti risulta nuovo, benvenutə ti invito a leggere la mia storia nel mio articolo di cuore su come la fotografia può essere terapeutica]
Oggi ti voglio raccontare di come utilizzo la fotografia nella relazione.
[Puoi ascoltare questo articolo in versione video quì!]
Prima di tutto cosa vuol dire relazione? Relazione per me significa connessione, un incontro, un legame tra due o più individui. Può essere una relazione di amicizia, di lavoro, sentimentale, familiare, con sé.
La fotografia è una parte importantissima delle mie relazioni, su tutti questi piani, ora ti racconto in che modo la utilizzo.
Quando sono con i miei affetti mi permette di fermare il tempo, di raccogliere i dettagli, l’atmosfera. Diventa una sorta di diario della memoria, un porto sicuro che so dove trovare quando mi sento persa, nostalgica, ma anche felice e grata.
Il mio porto sicuro
Nella relazione con me stessa è uno specchio che mi permette di andare in profondità e di attuare le mie metamorfosi, di vedere il cambiamento negli anni, percepirlo ed accettarlo.
Utilizzo l’autoritratto terapeutico come forma di espressione ed artistica, una mediazione tra i miei pensieri e le mie emozioni.
Le fotografie hanno una vita propria, il loro valore non termina quando vengono scattate o osservate la prima volta, ma permane nel tempo, agiscono e ci lanciano continuamente dei messaggi se siamo aperti a recepirli.
Autoritratto terapeutico
Nel mio lavoro utilizzo la fotografia in modalità e momenti differenti in base al tipo di relazione.
Se sto lavorando con dei gruppi che siano in contesti formali (scuola, penitenziario) e non (laboratori creativi) utilizzo la fotografia come momento di incontro, per conoscersi e riconoscersi, diventa uno strumento di mediazione e comunicazione con sé e l’altrə. È molto più semplice raccontarsi a degli sconosciuti ed aprirsi usando la fotografia come metafora. Non credi?
Laboratori fotografici creativi
Se sei iscritt* alla mia newsletter Metamorfosi sai che lavoro in un penitenziario minorile, nei laboratori creativi uso la fotografia per trasformare i pensieri in creatività, unendo anche altre tecniche autobiografiche. Non posso mostrare le creazioni dei ragazzi, ma ti assicuro che la meraviglia esiste in ogni luogo ed essere, basta solo aprirsi all’idea e lasciarsi trasportare.
Balliamo da sole – ritratti al femminile
Nei percorsi personali di Balliamo da sole utilizzo la fotografia come connessione iniziale con sé, come punto di incontro per iniziare ad aprirsi alla meraviglia. Quando scatto la fotografia diventa un momento rivelatore della persona, non si può dire terapeutico perché sarebbe scorretto, ma di trasformazione, di metamorfosi. Non a caso ho scelto questo aggettivo per la mia fotografia, Balliamo da sole è molto più di un servizio fotografico, è un percorso di crescita, è uno svelarsi a se stesse e a me, accettando ogni nuova sfumatura.
Fotografie autentiche di Personal Branding
Quando lavoro con la fotografia e i brand femminili in UNICA lo strumento si mette a servizio del racconto. Utilizzo la fotografia in questo tipo di relazione per analizzare e mostrare le sfumature dei business femminili, per trovare la migliore e unica narrazione possibile. La fotografia non diventa solo un mezzo di vendita è soprattutto un momento di connessione con il proprio pubblico, un momento intimo che riflette valori ed ideali.
Se leggendo questo articolo hai pensato che sono la fotografa giusta con la quale lavorare scrivimi!
Se ti interessa questo argomento quì sotto trovi altri articoli correlati dove immergerti.
Dove puoi trovarmi online
Condivido su questi canali la mia vita da freelance, la passione per la cucina, la lettura, la musica punk-rock, la sostenibilità e il creare comunità.